Medio Oriente: rischio escalation Israele-Libano
Washington frena Tel Aviv, ma la difenderà in caso di attacchi aerei con razzi e missili
Al via nei prossimi giorni il piano di Israele per gestire la Striscia di Gaza dopo l'operazione militare contro Hamas. Si tratta di un passaggio decisivo, in programma dopo che Tel Aviv avrebbe preso il controllo di valico di Rafah, il corridoio strategico al confine con l'Egitto, attraverso cui transitano persone, aiuti umanitari ed armi. Intanto, la diplomazia statunitense è attiva per evitare una escalation fra Israele e Libano.
Il piano è stato "affinato" nelle ultime settimane e ne "vedremo un'espressione pratica" a breve. "Non dobbiamo aspettare che Hamas scompaia, perché si tratta di un processo lungo". "Non possiamo sbarazzarcene, abbiamo bisogno di un'idea alternativa", ha spiegato il consigliere israeliano per la sicurezza nazionale, Tzachi Hanegbi, parlando di un futuro governo amico di Israele e sostenuto dagli Stati arabi moderati. Lo riporta il quotidiano "Times of Israel".
Intanto, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha chiesto al ministro della difesa israeliano Yoav Gallant di evitare un'ulteriore escalation di violenza con il Libano, permettendo alle famiglie israeliane e libanesi di tornare alle loro case. Secondo vari media internazionali, Washington ha informato gli Hezbollah libanesi di non poter fermare un attacco di Tel Aviv, ma che aiuterà Tel Aviv in caso di lancio di razzi e missili contro città israeliane.
Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.
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