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Alaska Airlines perde battaglia sul marchio Virgin

Court of Appeal britannica condanna compagnia statunitense al pagamento

Il vettore aereo statunitense Alaska Airlines ha perso il ricorso presentato contro il Gruppo britannico Virgin. Al centro della contesa c'è una controversia riguardante l'utilizzo del marchio Virgin che costringerà la compagnia statunitense a pagare 160 milioni di dollari spalmati nei prossimi 15 anni.

È quanto si legge in una sentenza emessa in questi giorni dal giudice della Court of Appeal britannica Stephen Phillips. Il tribunale di secondo grado ha confermato quindi la decisione del 2023 presa dalla High Court of Justice, secondo cui Alaska Airlines deve pagare una royalty minima annua di 8 milioni di dollari fino al 2039, anche se la compagnia statunitense ha smesso di utilizzare il marchio Virgin nel 2019.

I giudici perciò hanno respinto il ricorso del vettore aereo, accogliendo invece le richieste del Gruppo Virgin. Quest'ultimo sosteneva infatti che la royalty sia una tariffa fissa che va pagata indipendentemente dal suo utilizzo effettivo. Virgin America si era fusa con Alaska Airlines nel 2018, cessando poi le attività: ma tutti i diritti ed obblighi erano stati assunti da Alaska Airlines, diventata di fatto parte dell'accordo di licenza con cui il Gruppo Virgin aveva concesso a Virgin America l'esclusiva uso del marchio.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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