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Tajani rende omaggio a Falcone ed a tutte le vittime strage di Capaci

A 32 anni dalla tragedia; dichiarazione capo dello Stato Mattarella

Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci), Antonio Tajani, rende omaggio alla memoria di Giovanni Falcone e di tutte le vittime della strage mafiosa di Capaci in occasione del trentaduesimo anniversario della tragica giornata del 23 maggio 1992.

Nel ricordare il loro coraggio e sacrificio, il vicepremier ha espresso le sue congratulazioni a Maria Falcone, sorella del magistrato, per l’imminente inaugurazione del Museo del presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a Palermo che “rappresenta un prezioso strumento per mantenere viva la nostra memoria collettiva e favorire il dialogo di idee sulla lotta contro la mafia”.

Inoltre, Tajani ha sottolineato il contributo del Governo all’approvazione della risoluzione 78/267 dell’assemblea generale delle Nazioni Unite lo scorso 21 marzo che istituisce il 15 novembre come Giornata internazionale per la prevenzione ed il contrasto di ogni forma di criminalità organizzata transazionale. Il vicepremier ha affermato che “il riferimento esplicito al nome di Giovanni Falcone nel testo della risoluzione è un’ulteriore testimonianza del riconoscimento internazionale e del perdurare dell’impatto del magistrato nelle vite di tutti noi”.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 32esimo anniversario della strage di Capaci, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"L’attentato di Capaci fu un attacco che la mafia volle scientemente portare alla democrazia italiana. Una strategia criminale, che dopo poche settimane replicò il medesimo, disumano, orrore in via D’Amelio. Ferma fu la reazione delle Istituzioni e del popolo italiano. Ne scaturì una mobilitazione delle coscienze. La lezione di vita di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino divennero parte della migliore etica della Repubblica.

A trentadue anni da quel tragico 23 maggio è doveroso ricordare anzitutto il sacrificio di chi venne barbaramente ucciso: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. Insieme a loro ricordiamo Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Testimoni di legalità, il cui nome resta segnato con caratteri indelebili nella nostra storia.

I loro nomi sono affermazione di impegno per una vittoria definitiva sul cancro mafioso ed il pensiero commosso va ai loro familiari che ne custodiscono memoria ed eredità morale.

Come sostenevano Falcone e Borsellino, la Repubblica ha dimostrato che la mafia può essere sconfitta e che è destinata a finire. L’impegno nel combatterla non viene mai meno. I tentativi di inquinamento della società civile, le intimidazioni nei confronti degli operatori economici, sono sempre in agguato. La Giornata della legalità che si celebra vuole essere il segno di una responsabilità comune. È necessario tenere alta la vigilanza. Gli anticorpi istituzionali, la mobilitazione sociale per impedire che le organizzazioni mafiose trovino sponde in aree grigie e compiacenti, non possono essere indeboliti. L’eredità di Falcone e Borsellino è un patrimonio vivo che appartiene all’intera comunità nazionale. Portare avanti la loro opera vuol dire lavorare per una società migliore".

red/f - 1258438

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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