Dopo aver superato notevolmente le aspettative, compiendo 72 voli e coprendo più di 17 chilometri sulla superficie marziana, l'elicottero "Ingenuity" ha completato la sua fase operativa di volo. Dall'incidente al rotor durante un atterraggio difficile il 18 gennaio, la possibilità di volare gli è stata preclusa, e l'agenzia spaziale americana Nasa ha ufficialmente chiuso questa parte della missione il 25 gennaio. Tuttavia, secondo quanto riportato dall'Istituto nazionale di astrofisica, "Ingenuity" non ha cessato immediatamente tutte le operazioni; ha continuato a comunicare con il rover "Perseverance" fino a pochi giorni fa, quando la distanza tra i due è diventata troppo estesa.

Ora, con un aggiornamento software implementato, "Ingenuity" intraprende una nuova fase: ogni giorno, dalla sua posizione statica a Valinor Hills, si attiverà per testare autonomamente i propri sistemi, tra cui il pannello solare e le batterie, e per documentare le condizioni ambientali marziane tramite fotografie e rilevamenti di temperatura. Questo protocollo durerà finché le sue capacità hardware lo permetteranno, potenzialmente estendendosi per un periodo di vent'anni.

Questa trasformazione del ruolo di "Ingenuity" fornisce un esempio prezioso di come le tecnologie originalmente ideate per compiti limitati possano essere adattate per continuare a contribuire alla scienza in modi nuovi ed inaspettati. Le informazioni raccolte continueranno ad essere di grande valore per le future missioni di esplorazione e per la progettazione di nuovi veicoli destinati alla superficie di Marte. Infine, c'è la speranza che, in futuro, una missione possa recuperare i dati accumulati dall'elicottero in questo esilio tecnologico, consolidando ulteriormente il suo lascito scientifico.