Medio Oriente-3: fronti e alleanze strategiche nell'attuale clima incandescente
Non solo diplomazia: intensificata in queste ore la cooperazione internazionale
Ieri sera le forze armate francesi, in sinergia con quelle britanniche e americane, hanno condiviso un ruolo cruciale nella sorveglianza e identificazione di aerei droni e missili provenienti dall'Iran e diretti verso Israele. A far da primo scudo, aerei caccia alleati si sono levati in volo per intercettare missili e droni diretti in territorio israeliano. Solo gli F-18 statunitensi ad esempio, decollati dalla portaerei Eisenhower posizionata nella parte Nord del Mar Rosso, hanno intercettato più di 70 droni e almeno tre missili balistici. Intercettazioni ha fatto dal suo territorio anche la Giordania dopo aver chiuso il suo spazio aereo. Ma per quanto efficaci i loro interventi, questo non ha impedito a decine di missili e droni di Teheran di raggiungere lo spazio aereo israeliano, dove a protezione del Paese è intervenuto il fedele scudo di difesa aerea multilivello che comprende l'ormai famoso Iron Dome, entrato in funzione nel 2011.
Questa azione si inserisce in un contesto più ampio, segnato dalla dichiarazione del portavoce militare israeliano contrammiraglio Daniel Hagari, il quale ha sottolineato come Stati Uniti, Regno Unito e Francia abbiano preso parte attiva nelle risposte agli attacchi messi in atto dall'Iran contro Israele. "Stiamo lavorando a stretto contatto con Stati Uniti, Regno Unito e Francia, che hanno agito questa notte. Questa partnership è sempre stata stretta, ma questa sera si è manifestata in modo insolito", ha commentato il contrammiraglio.
A questo punto a guardare la cartina della regione sono ben delineati i fronti primari e gli schieramenti (scevri da alleanze e cooperazioni note e meno note): da un lato Iran, Iraq e Siria. Nel fronte opposto Israele, Giordania ed Emirati Arabi Uniti.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency