Declino del sogno aviatorio: la storia dell'ex-sede Alitalia
La caduta di un gigante: la silenziosa eclissi dell'era
Per quasi un decennio e mezzo, i cancelli dell'antico quartiere generale di Alitalia sono rimasti serrati, testimoni di un glorioso passato aviatorio ormai svanito. L'inaugurazione avvenne nel 1991, quando questo polo direzionale si propose come un baluardo dell'innovazione: cinque strutture interconnesse da intricati tunnel permettevano il trasferimento interno senza mai uscire all'aperto. Questo centro era dotato di ogni comfort e facilità, inclusi due auditorium, un'area destinata alla stampa, una mensa capacità di accoglienza superiore ai mille posti, ampissimi parcheggi da oltre 3000 veicoli, nonché la riproduzione di una parte dell'interno di un aereo ed un simulatore di volo per un B-747 dotato anche di pannello comandi esterno.
Tuttavia, al principio del nuovo millennio, Alitalia attraversava una fase critica che la costrinse a cedere il complesso ad una società immobiliare. Rimase come inquilina fino al termine del 2008, momento in cui decise di abbandonare definitivamente struttura, eccezion fatta per la cosiddetta palazzina A, successivamente assorbita come uffici da multinazionali.
Dal quel momento in poi, il complesso ha assistito ad un lento ma inesorabile declino, aggravato da episodi di incendio che, tra il 2019 ed il 2020, hanno interessato parte delle strutture. Oggi, l'ex-cuore pulsante di Alitalia riflette un amaro simbolo di desolazione, una memoria di grandezza aeronautica lasciata al tempo ed all'abbandono.
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