Il settore difensivo ha ormai ufficialmente incluso il cyberspazio tra i territori operativi essenziali, rivelando la sua natura parallela ai domini tradizionali. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha evidenziato durante l'evento "CyberSec2024" a Roma, che la minaccia digitale, sempre più articolata, impone un adeguamento delle capacità di resistenza e di azione delle Forze armate.

La strategia nazionale si sta orientando verso un incremento della resilienza digitale ed una modernizzazione dei protocolli di operatività. In quest'ottica, l'impiego di mezzi quali l'intelligenza artificiale, il cloud computing avanzato ed infrastrutture spaziali, insieme a sistemi crittografici di nuova generazione, diventa fondamentale. La formazione di esperti in cybersecurity assume un ruolo centrale nella politica di difesa, ritenuta imprescindibile per fronteggiare sfide intricate del panorama internazionale.

Crosetto ha messo in luce iniziative volte a cooptare talenti dal settore privato tramite la formazione di una 'riserva cyber', attivabile in situazioni critiche per potenziare le risorse difensive. La gestione dell'IA riveste un'importanza cruciale ed urgenti sono le misure per prevenire l'abuso da parte di entità terroristiche o criminali.

La sfida maggiore resta comunque quella di bilanciare la sicurezza col rispetto dei diritti umani, optando per politiche multilaterali e normative che promuovano principi etici. Questo approccio si riflette nella collaborazione con l'Unione europea per l'adozione dell'Artificial Intelligence Act, dedicato a garantire la supervisione umana dell'IA, senza soggiacere allo sviluppo delle capacità tecnologiche nazionali.