Ue lancia operazione "Aspides" nel Mar Rosso
E rafforza presenza navale contro minacce Houthi
L'Unione europea (Ue) rafforza la sua presenza navale nel Mar Rosso con la nuova missione "Aspides", il cui scopo è garantire la sicurezza delle navi minacciate dagli Houthi. Con un investimento di 42 milioni di Euro, "Aspides" si affiancherà ad altre attività internazionali di salvaguardia marittima già in atto, come la missione "Atalanta" delle Nazioni Unite e l'operazione "Emasoh" nell'area dello Stretto di Hormuz.
Questa iniziativa prevede l'impiego di risorse significative: tre navi, cinque velivoli ed un contingente di 642 unità del personale militare. La cooperazione internazionale è fondamentale: Francia, Germania e Grecia sono già state coinvolte nel processo attuativo. La Grecia sarà responsabile del comando strategico, con l'Italia che fornisce il Force Commander dell'operazione, il contrammiraglio Stefano Costantino, al comando degli assetti navali.
Allo stato attuale, la regione vicina al Golfo di Aden è sorvegliata da altre iniziative di sicurezza marittima, inclusa l'operazione "Atalanta" della Eu Navfor, avviata nel 2008, che tutela sia le navi dell'assistenza umanitaria dirette in Somalia sia il traffico marittimo nell'area. L'Italia ha attualmente il comando di questa operazione, nella quale ha investito 27 milioni di Euro. In aggiunta, la missione Emasoh/Agenor, fondamentalmente di matrice francese e con un investimento italiano di 20 milioni di Euro, è concentrata sulla sicurezza dello Stretto di Hormuz.
La sicurezza marittima è cruciale per l'economia globale. Secondo un rapporto Unctad (United Nations Conference on Trade and Development, conferenza Nazioni unite su commercio e sviluppo) le recenti tensioni in Medioriente hanno causato una contrazione degli scambi commerciali nel canale di Suez del 42% negli ultimi due mesi. Questo può avere un impatto anche sui porti italiani, specialmente su quello di Trieste. Il Canale di Suez è un varco vitale per il traffico marittimo globale, essendo la via di passaggio per il 12% delle merci a livello mondiale e per il 30% dei container, per un valore commerciale annuo di circa un trilione di dollari.
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