Interdizione Su-27 a velivoli Nato
La reazione e la risposta russa
Nella giornata odierna, il ministero della difesa russo ha comunicato l'invio in volo di un caccia Sukhoi Su-27 per intercettare tre aerei appartenenti alle forze Nato che stavano effettuando una missione nel Mar Nero. Secondo quanto riferito dalle fonti ufficiali citate dalle agenzie di stampa russe, i tre velivoli –un aeromobile da sorveglianza Awacs (Airborne Warning and Control System) e due caccia multiruolo francesi del tipo Rafale– si stavano avvicinando all'area di demarcazione dello spazio aereo nazionale russo.
La risposta della Russia fa parte delle procedure standard di monitoraggio dello spazio aereo in scenari di potenziali incursioni o ricognizioni vicino ai propri confini. L'intervento del Su-27, apparecchio con capacità di intercettazione e combattimento, ha portato ad una manovra evasiva dei velivoli Nato, che hanno immediatamente modificato la loro rotta attraverso una virata a U, allontanandosi conseguentemente dall'area interessata.
L'azione di intercettazione rientra in un contesto più ampio di teso confronto tra Russia e Nato, in cui operazioni simili si sono rese più frequenti soprattutto nelle prossimità di aree geografiche strategiche o contese. La comunicazione sullo sviluppo di tale avvenimento rispecchia inoltre la volontà di Mosca di evidenziare la sua attenzione e prontezza nel garantire la sicurezza del proprio spazio aereo contro ogni genere di presunta minaccia o attività di sorveglianza non autorizzata. Le tensioni nell'area del Mar Nero si mantengono pertanto in uno stato di costante allerta, con le forze armate russe in particolare che dimostrano la loro capacità di risposta rapida in scenari di potenziale confronto.
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