Il vettore aereo ITA Airways ha inserito nella propria flotta il primo aereo di proprietà: un A-330/900. L'acquisto è stato finanziato attraverso un'emissione obbligazionaria del valore di 80 milioni di Euro, mediata dalla società di investimento Castlelake, specializzata nella gestione di asset del settore aviazione. Si tratta senz'altro di un riconoscimento di fiducia dal mondo finanziario, ma ciò non toglie che la compagnia di Stato ha i bilanci in rosso.

E lo conferma lo stesso management. L'operazione è "in linea con la strategia di ITA di affiancare ai mezzi propri dell'azionista un equilibrato apporto di capitale di debito" e segna una "tappa fondamentale nel percorso di sviluppo delineato dal piano industriale che ha l'obiettivo di riportare la compagnia a produrre presto utili", ha dichiarato il presidente Antonino Turicchi. 

Una ammissione, da leggere tra le righe, che il vettore aereo di Stato ha chiuso il 2023 in rosso. Rileggiamo: "Riportare la compagnia a produrre presto utili". Chiaro: adesso il volume di denaro in uscita è maggiore del flusso in entrata, quindi i conti hanno il segno meno, sono in rosso. Eppure Turicchi lo scorso anno aveva promesso che a fine 2023 l'aerolinea avrebbe raggiunto il break-even. Lo ha dichiarato in inglese per non affermare "pareggio di bilancio". 

Questa scarsa trasparenza è testimoniata dalla mancata pubblicazione di documenti finanziari di ITA (due trimestrali ed il bilancio annuale 2023). Saranno felici i contribuenti italiani di pagare di tasca loro anche questo A-330/900? Saranno contenti di sapere che nel 2027 circa il 90% della flotta consumerà il 25% in meno di carburante? Gli italiani vogliono soltanto avere un servizio efficiente, attualmente non del tutto garantito. Per questo motivo molti non vedono l'ora di assistere al matrimonio ITA-Lufthansa. 

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