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Guerra ucraina: due anni di conflitto

Più sfiducia sulla fine delle ostilità, Cina ed Usa decisivi per trovare una soluzione

Sono oltre 410.000 le vittime fra le fila delle forze armate russe in due anni di guerra. Era il 24 febbraio 2022: quella notte mezzi e soldati delle forze armate di Mosca penetrarono in territorio nemico, per quello che doveva essere un "conflitto lampo", che avrebbe dovuto portare alla presa della capitale Kiev ed alla sostituzione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky con un esecutivo filorusso. Nulla di tutto questo è accaduto e la pace è lontana. 

Tutto era iniziato la sera del 21 febbraio 2022. Poco dopo le 20:00 ora italiana il presidente russo Vladimir Putin pronunciò un discorso rivolto alla Nazione, che gettava le basi dell'"Operazione speciale" in Ucraina, il cui principale obiettivo era il riconoscimento delle due Repubbliche separatiste di Donetsk e di Lugansk. Il 22 e 23 febbraio l'Occidente, dopo i tentativi falliti di negoziare con il Cremlino, comminò sanzioni economiche contro la Russia. Per Putin una provocazione che lo spinse a passare all'azione. E così il 24 febbraio, alle ore 3:00 di notte, fu chiuso lo spazio aereo ucraino, mentre aeromobili e veicoli militari russi invadevano il Paese. 

Nel corso del secondo anno di guerra molto sembra essere cambiato: nel febbraio 2023 più del 25% degli ucraini e molti esperti di questioni internazionali era convinto che la guerra sarebbe finita entro la fine dell'anno. Oggi, quasi il 50% pensa che i combattimenti dureranno almeno fino al 2025 e che per questo occorra trattare con Putin per raggiungere la pace. 

Oggi come ieri molti ritengono che l'intervento di Cina e Stati Uniti sarà decisivo per trovare una soluzione diplomatica al conflitto. Questo secondo anniversario di guerra trascorrerà segnato dalle contraddizioni. Il mondo appare sempre diviso in blocchi, come dimostrato dalla votazione alla risoluzione delle Nazioni Unite (Onu) che condannava le annessioni illegali di territori ucraini alla Federazione russa: a favore 143 Paesi, 5 contrari, 35 astenuti, tra cui due superpotenze come Cina ed India. In tutto questo si inserisce la crisi in Medio Oriente che, insieme alla guerra in Ucraina, è argomento centrale nella campagna elettorale americana. I prossimi governi di Washington e Pechino alle prese con una forte crisi economica interna potrebbero dare una svolta.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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