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Cybersecurity: sale attenzione nel mondo bancario

Al vaglio presenza sui social network dopo attacco hacker autorità Sec statunitense

La cybersicurezza è un obiettivo fondamentale per le autorità di Borsa dei Paesi europei. Lo rimarcano le varie authority dopo l'attacco hacker di inizio gennaio contro gli account social della Securities and Exchange Commission (Sec), l’ente regolatore statunitense che monitora la Borsa americana. I criminali avevano usato "X" (ex-Twitter) per fare credere che fossero stati approvati investimenti in Bitcoin, facendo aumentare il prezzo della criptovaluta. 

"La presenza sui social network allarga la superfice d'attacco. Con questo, i problemi aumentano. Anche perché, normalmente, la sicurezza in questi casi non è gestita in esclusiva dall'authority", anche se "ci sono, vista l'importanza dei soggetti che aprono l'account, specifici contratti e particolari attenzioni" delegate ad aziende esterne, spiega Stefano Zanero, professore di Cyber security technologies, procedures and policies al Politecnico di Milano. 

È "un contesto in cui realtà come le authority devono, peraltro, porre le medesime attenzioni di noi comuni mortali. Nel caso di Sec, ad esempio, l'autenticazione a due fattori, realizzabile da un normale utente di 'X', apparentemente non era stata attivata. A ben vedere sarebbe auspicabile un regime specifico per la cybersecurity degli account la cui violazione può dare luogo ad effetti sistemici", conclude Zanero

Insomma, la presenza sui social media offre una maggiore superficie d'attacco ai criminali informatici. La stessa Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob), in linea con le recenti indicazioni di Esma (European Securities and Markets Authority), di fronte ad un generale aumento degli attacchi informatici nel settore finanziario, ha posto un attenzione particolare sulla cybersicurezza. Dopo il caso Sec, tutti i Paesi europei sono corsi ai ripari.

Alcuni propongono strategie più drastiche: "È auspicabile, nell'ipotesi in cui ad esempio vi sia un contenzioso in atto, una progressiva e graduale uscita delle authority dai canali in questione", sostiene Oreste Pollicino, professore di diritto dei media all'Università "Bocconi". Sulla stessa linea Andrea Conso, giurista esperto di tecnologia finanziaria: "L'oligopolio dei social network pone il tema della neutralità della piattaforma nei confronti di specifiche authority", come questione "di opportunità ed etica". 

Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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