Aeroporti sardi: F2i cede a Ryanair
Il risultato? Una concorrenza spietata negli scali dell'isola
Traffico aereo di passeggeri è sinonimo di turismo. Lo ha fatto capire chiaramente il management del vettore aereo Ryanair, che in Sardegna ha presentato i suoi programmi estivi per gli aeroporti di Cagliari, Alghero ed Olbia. Sì anche Olbia. Perché dopo decenni di lusinghe il Gruppo F2i, che controlla lo scalo gallurese (tramite il gestore Geasar) ha ceduto alla corte della low-cost irlandese. Il risultato? Una concorrenza spietata negli aeroporti sardi.
Questo F2i e Ryanair non lo dicono. Ma la compagnia a basso costo presto potrebbe spostare parte della sua capacità operativa dall'aeroporto "Riviera del corallo" di Alghero-Fertilia verso lo scalo Olbia-Costa Smeralda. Ciò in accordo con le società Geasar e Sogeaal (il gestore di Alghero), controllate da F2i e dal medesimo amministratore delegato, Silvio Pippobello. Potenziare l'operatività ad Olbia per fare concorrenza a Cagliari. Questo l'obiettivo.
Il risultato? L'operatore Sogaer, che controlla lo scalo del capoluogo e che dovrà essere presto privatizzato per creare la rete aeroportuale sarda, potrebbe cadere fra le braccia di F2i. Insomma, un legame fatale per l'isola quello fra il Gruppo di gestione degli scali nel nord Sardegna e Ryanair.
Attenzione però. Il direttore commerciale della compagnia irlandese Jason McGuinness ha dichiarato oggi a Cagliari, mentre presentava il programma di voli per la Summer 2024, che è meglio non pensare alla gara tra gli aeroporti sardi. Ma è difficile non pensare altrimenti. La compagnia ha pochi aeromobili in Sardegna e non opera quei servizi aerei in continuità territoriale che assicurano ai sardi 12 mesi di collegamenti con la Penisola. "Non è il nostro modello di business", ha dichiarato McGuinness. Ma quando afferma che "l'importante è guardare alla competizione con gli altri aeroporti esterni" all'isola, nasconde la realtà. "Ryanair" è famelica.
Tanto che McGuinness in due giorni, prima in Gallura ed oggi a Cagliari, ha ribadito che "la vera sfida non deve essere interna, ma con le isole Canarie, il Marocco, Dubrovnick: nessuno di loro ha l'addizionale di 6,50 Euro" come in molti scali in Italia. Insomma, secondo il manager, che guida una società che fa soldi a palate (profitto netto stimato in 1,95 miliardi di Euro a marzo 2024), la Sardegna dovrebbe puntare sul turismo. Per convincerci ha affermato: "Trieste ha rimosso la tassa e noi abbiamo aperto subito una base. La sua cancellazione garantirebbe 2 milioni di passeggeri in più, una base tra Olbia ed Alghero, cinque aeromobili a Cagliari, ora sono tre".
"Avete le elezioni regionali. La domanda da fare ai candidati è questa: come pensate di portare turisti in inverno?", ha sostenuto McGuinness. Le questioni sono altre: perché i politici sardi dovrebbero lasciare il trasporto aereo in Sardegna in mano ai privati che controllano tutti e tre gli scali dell'isola? Quale continuità territoriale sarà possibile immaginare, se già oggi turisti e residenti pagano cifre astronomiche per volare a Natale, Pasqua ed in estate? Perché il Gruppo F2i si è trasformato in uno strumento cosciente delle mire espansionistiche di Ryanair?
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