Piaggio. Uilm incontra i commissari
Antonio Apa: "l'incontro abbastanza esaustivo"
"L’incontro odierno con i commissari ha messo in evidenza i necessari chiarimenti utili allo sviluppo della vicenda Piaggio. I commissari hanno spiegato che il loro compito è di trovare un acquirente che rilevi l’azienda rispettando i seguenti requisiti: prezzo, deposito cauzionale, piano industriale, garanzia occupazionale, per queste ragioni hanno fatto slittare la procedura per dare la possibilità ad alcuni di poter rientrare nella partita. Quindi la Uilm non è preoccupata di questo slittamento in quanto lo stesso va nella direzione di mettere in sicurezza Piaggio. Infatti i commissari hanno messo in risalto una comparazione tra cosa rappresentava Piaggio prima dell’entrata in amministrazione straordinaria, sia dal punto di vista industriale che finanziario, e l’attuale situazione contabile e produttiva in positivo. Infatti la stessa ha un volume di ordini che vanno oltre i 500 milioni di euro più altro lavoro che travalicherà il 24 fino al 2026. Rispetto a questo quadro ritengo che chi è intenzionato ad acquisire la società, la comprerà con un carico di lavoro robusto e rileverà una società senza debiti. Questa è la vera forza dell’azienda", commenta a caldo Antonio Apa, segretario Uilm Genova.
"Quello che preoccupa la Uilm, invece, è che allo stato tutti quelli che si sono fatti avanti per comprare Piaggio si siano qualificati più come fondi che come operatori del settore, e questo non rappresenta un elemento di garanzia. Intanto non posso non sottolineare la positività dimostrata dalla gestione commissariale che ha condotto bene l’azienda, nonostante le innumerevoli difficoltà. Per questo motivo, per le condizioni attuali dello stato di Piaggio, ritengo che chi intende acquisire la stessa debba presentare una proposta seria sia dal punto di vista industriale che finanziario, con un piano industriale aggiuntivo rispetto agli attuali carichi di lavoro. Piaggio bene o male ha un valore tecnologico non indifferente, per questo è necessario che il Mimit vigili sui progetti industriali con le dovute garanzie che i possibili acquirenti dovranno assicurare", ha sottolineato.
"Qualora l’operazione di cessione non dovesse andare a buon fine, noi non staremo fermi e agiremo di conseguenza chiamando in causa l’Esecutivo inquanto lo stesso si adopri nei confronti di Leonardo. In alternativa si potrebbero individuare dei privati del settore accompagnati da CdP o Invitalia facendo entrare in campo anche la Regione come azionista quale utile garanzia di sviluppo e di rilancio di Piaggio. Questa potrebbero essere le due possibili opzioni per rendere fattiva e concreta la salvaguardia di Piaggio quale asset strategico del sistema paese. Nel confronto di domani con i lavoratori, vedremo di individuare un percorso di mobilitazione che renda concreto e fattibile la vicenda Piaggio", ha concluso il segretario.
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