Studio commissionato da Assaeroporti presentato oggi a Roma
Gli scali italiani spingono Pil ed occupazione -ALLEGATO
Aeroporti italiani strategici per Pil ed occupazione, per lo sviluppo del turismo e delle attività industriali, logistiche e commerciali. A certificarlo per Assaeroporti è Nomisma, nel corso del convegno “Aeroporti: infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese”, organizzato oggi dall’Associazione dei gestori aeroportuali italiani a Roma, nella sede del Cnel.
Lo studio mette in luce con chiarezza quanto il settore incida sullo sviluppo del nostro Paese. I dati evidenziano infatti il forte valore aggiunto determinato dal comparto, pari a 65,1 miliardi di Euro, sommando l’impatto diretto, indiretto, indotto e catalitico.
Dall’analisi di Nomisma emerge come il sistema aeroportuale generi circa 1,3 milioni di posti di lavoro. Inoltre, per ogni milione in più di unità trasportate (passeggeri e merci) si stimano 552 nuovi lavoratori in ambito aeroportuale e 6105 nuovi occupati a livello nazionale.
La ricerca, tra l’altro, dimostra come la presenza di uno scalo e la sua capacità di connessione con altri aeroporti rappresenti un rilevante beneficio per alcune componenti strategiche dell’economia locale e nazionale, quali i flussi turistici, il commercio internazionale, il settore logistico, l’accesso a nuovi mercati, le scelte di localizzazione di imprese italiane ed estere e la capacità dei territori di attrarre investimenti. Nello specifico, all’aumentare del 10% dell’indice di connettività aerea si osserva un incremento dello 0,4% sul valore aggiunto, del 2,9% sul numero di occupati, del 10% sul valore delle esportazioni e del 17% sugli arrivi turistici.
“La nostra Associazione –afferma il presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo– ha commissionato questo studio per fornire un contributo serio e approfondito alle riflessioni sul trasporto aereo, certificando le ricadute socio-economiche generate dal sistema aeroportuale. Nonostante i risultati siano ancora in parte influenzati dagli effetti della pandemia -prosegue- i dati emersi sono molto interessanti: il valore aggiunto generato dal comparto aereo è rilevante ed è pari al 3,8% del Pil italiano. Questo conferma la portata strategica del settore come elemento imprescindibile per uno sviluppo duraturo dei sistemi economici nazionali e dei contesti in cui sono inseriti gli scali”.
D’altra parte, secondo Borgomeo “il mercato italiano si contraddistingue per la presenza di numerose infrastrutture aeroportuali di medie e piccole dimensioni. Questa caratteristica determina importanti benefici sui territori e amplifica l’impatto positivo che gli aeroporti, nel loro complesso, generano sull’intera economia del Paese. E infatti, la capacità di attivazione del comparto in termini di occupazione -conclude- risulta superiore alla media europea”.
Al convegno, che ha visto tra gli altri gli interventi del viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti Galeazzo Bignami e del sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro e delle politiche aociali Claudio Durigon, hanno partecipato nell’ordine: Carlo Borgomeo, presidente di Assaeroporti, Marco Marcatili, direttore Sviluppo Nomisma, Valentina Menin, direttore generale di Assaeroporti, Andrea Benassi, direttore generale di ITA Airways, Flavio Ghiringhelli, presidente di Ibar, Armando Brunini, presidente di Aci Europe, Pierluigi Di Palma, presidente Enac, Salvatore Deidda, presidente della IX commissione Trasporti della Camera dei deputati, Dario Nardella, sindaco di Firenze, Tiziano Treu, professore emerito dell’Università "Cattolica" di Milano, Salvatore Pellecchia, segretario generale Trasporti Fit-Cisl, Francesco Alfonsi, segretario generale Ugl Trasporto aereo, Ivan Viglietti, segretario nazionale Trasporto Aereo Uiltrasporti e Fabrizio Cuscito, coordinatore nazionale Trasporto aereo Filt-Cgil.
Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.
La versione integrale dello studio (15 pagine) è allegata a questa notizia.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency