Gli Stati Uniti potenziano la loro azione diplomatica per evitare una escalation in Medio Oriente fa israeliani e palestinesi, L'obiettivo è quello di evitare che il conflitto che va avanti da decessi possa deflagrare e coinvolgere in modo diretto i Paesi vicini. Un segnale che Washington ha chiarito inviando ieri una seconda portaerei nel Mediterraneo orientale, come "deterrenza" in difesa di Tel Aviv e per confinare le tensioni, tagliando fuori altri attori. 

La situazione "è davvero, davvero difficile" ma "ci deve essere una visione. Penso che il premier israeliano Netanyahu farebbe bene non solo a dire cosa cercherà di fare ad Hamas, ma realisticamente anche parlare del futuro di Gaza e di un futuro per il popolo palestinese dopo il conflitto", è stato il commento del generale americano David Petraeus, intervistato dall'emittente televisiva statunitense "Cbs". 

Insomma secondo Washington, in caso di possibile operazione di terra sulla Striscia di Gaza per eliminare i miliziani di Hamas, Israele poi dovrà avere in ogni caso una visione post-bellica. Ieri il presidente americano Joe Biden aveva avvertito Israele che rioccupare Gaza sarebbe stato un "grosso errore" ed intanto ha avuto un colloquio telefonico con il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi e con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in procinto di partire per il Medio Oriente, dove il leader tedesco domani farà tappa in Israele ed in Egitto.