Aeroporto Brindisi: non ci sarà tassa d'imbarco
Vasile (AdP): "Ripagheremo sacrificio con massimo impegno raddoppio infrastruttura"

Il Consiglio comunale di Brindisi ha approvato in questi giorni il bilancio economico che non prevede l'introduzione della tassa d'imbarco pari ad un Euro a passeggero. Gli incassi erano stimati in tre milioni di Euro l'anno. Si tratta di un'idea che aveva suscitato polemiche fra i vettori aerei, in particolare la compagnia low-cost irlandese Ryanair, che nello scalo opera numerosi collegamenti nazionali ed internazionali. In compenso, la Giunta ha aumentato l'Irpef.
"Possiamo tirare un sospiro di sollievo. Questo è un atto di generosità della città a tutto il territorio a nord e sud di Brindisi. Ripagheremo questo sacrificio con il massimo impegno per il raddoppio dell'infrastruttura", è il commento di Antonio Vasile, presidente di Aeroporti di Puglia (AdP), la società di gestione che controlla i quattro scali della rete pugliese a Foggia, Bari, Brindisi e Taranto-Grottaglie.
Con l'introduzione della tassa d'imbarco il Comune puntava a fare cassa. Infatti, il bilancio 2023, a fronte dei 21 pensionamenti previsti quest'anno e nonostante la dotazione organica sia sottodimensionata, non prevede alcuna nuova assunzione a tempo indeterminato. L'opposizione sottolinea che "mancheranno" in organico 45 unità. Comunque, aumentando l'Irpef fino al 40% la Giunta punta ad incassare fino a 6 milioni di Euro.
Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.
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