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CLARA MOSCHINI

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VVF ed Avincis (ex-Babcock) un abbraccio pericoloso

Una serie di interrogativi a cui rispondere

Nel nostro percorso di analisi e studio del servizio antincendio aereo dello Stato affidato in gestione all’operatore privato Avincis (ex-Babcock), ci siamo ritrovati nella “selva oscura” del contratto di appalto n° 8195 di repertorio e dell’allegato disciplinare tecnico (pubblicato sul sito del Dipartimento Vvff). Scorrendo tra le pagine di questo complicato articolato, avevamo già in un precedente articolo posto l’attenzione sul fatto che, incredibilmente, ogni ripercussione negativa a seguito di legittima dichiarazione di sciopero del personale dipendente di Avincis, venisse assorbita dai Vvf adducendola tra le clausole di forza maggiore. Nello sfogliare, per l’appunto, il disciplinare tecnico, abbiamo constatato che le “stranezze” applicative del contratto di affidamento fioccano. Infatti, all’articolo 14 “Penalità’” risulta al punto i) che: “per ogni 15 giorni naturali e consecutivi in cui l’organico degli equipaggi di condotta risulti inferiore al requisito minimo previsto al paragrafo 6 del Dt, € 50.000 per ogni equipaggio in meno rispetto al predetto requisito”. Allo Stato risulterebbe che Avincis non abbia avuto il numero degli equipaggi previsti dal disciplinare tecnico (qualche unità in meno), tanto da determinare un cospicuo ammontare di penali che si attesterebbero intorno a qualche centinaio di migliaia di Euro. Quindi, per tutta la campagna antincendio estiva, l’azienda risulta, senza ombra di dubbio, inadempiente per quanto attiene il numero minimo incomprimibile degli equipaggi. E non solo, superati i 60 gg, tecnicamente la stazione appaltante potrebbe esercitare il diritto di risoluzione unilaterale per mancato rispetto del requisito degli equipaggi disponibili da parte dell’affidatario articolo 25 del contratto di appalto. Ed invece come per magia, sembrerebbe che la mancanza di attività sul fuoco, necessaria, secondo l’affidatario, alla qualifica dei nuovi comandanti, sia stata annoverata, o possa essere annoverata, su richiesta di Avincis, tra le clausole di forza maggiore e quindi nessuna penalità potrebbe essere richiesta all’azienda né, tantomeno, nessun rischio di risoluzione anticipata del contratto. Sorge a questo punto una domanda spontanea: ma perché? Perché bisognerebbe augurarsi che i boschi italiani ed europei brucino per “addestrare” il personale di volo? Perché non imporre all’azienda appaltatrice ad effettuare addestramento “dry” qualora non ci sia attività reale sul fuoco?

Sarebbe altresì utile capire quanto la stazione appaltante destina all’attività di addestramento visto che la voce specifica è “nascosta” all’interno della più ampia voce “Gestione operativa” riportata all’articolo 9. A tale scopo sarebbe utile conoscere i dettagli del documento di congruità contrattuale purtroppo non consultabile. Maggiore turbamento sale poi quando si rileva che, pur in mancanza di attività reale certificata dai Vvf e posta a giustificazione della mancanza di equipaggi, i Vvf hanno chiesto ad Avincis di esercire un velivolo supplementare aggiuntivo dando in cambio il corrispettivo contrattuale di circa 10.000 € al giorno. Non una ma molteplici quesiti sorgono…a pensar male si fa peccato si….ma effettivamente qualcosa non è chiaro almeno se ci fermiamo all’analisi di questi dati: se non c’è attività antincendio tale per cui non si potrebbe chiedere la penale ad Avincis per un insufficiente numero di equipaggi, perché contemporaneamente si chiede un velivolo supplementare al costo di 10.000 € al giorno? A titolo puramente statistico giova ricordare che, a fronte dei 14 aerei richiesti efficienti dal disciplinare tecnico più uno supplementare, la media di impiego giornaliera è stata molto lontana dell’impiego massimo e totale di tutti i mezzi. Quindi perché richiedere e pagare la 15esima macchina? Perché i Vvf continuano ad essere accondiscendenti con Avincis, (azienda che ha già destato la nostra perplessità in termini di capacità organizzative e finanziarie ed oggetto di un nostro precedente articolo nonché di una interpellanza parlamentare) tanto da, forse, non pretendere la penale per mancanza di equipaggi con la motivazione di mancanza di attività reale (fuochi) ma al contempo pagano 10.000/di per un aereo supplementare che mai ha volato per le stesse motivazioni appena espresse? La cittadinanza italiana che, con proprio contributo, permette al Paese di disporre di tale assetto strategico di difesa dell’ambiente civile e del patrimonio boschivo, ha il diritto di conoscere le risposte a questi nostri interrogativi ed avere un chiarimento su quanto avvenuto e su quanto sta avvenendo.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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