Le forze militari cinesi hanno effettuato nella notte italiana l'ennesima incursione aeronavale a Taiwan. Lo ha comunicato il ministero della difesa di Taipei, che nelle ultime 24 ore ha registrato 68 aeromobili e 10 navi militari di Pechino che effettuavano esercitazioni intorno all'isola. La mossa del Dragone arriva dopo che nella giornata di mercoledì il Paese aveva inviato 35 velivoli da guerra e la portaerei "Shandong".

Taiwan ha riferito che fra i 68 aeromobili registrati, 40 hanno attraversato la linea mediana dello dtretto di Taiwan o sono entrati nella zona di identificazione aerea militare (Adiz, Air Defence Identification Zone): questi sono quattro caccia multiruolo Sukhoi Su-30, oltre ad aerei da guerra 12 Chengdu J-10 e 16 velivoli da combattimento Shenyang J-16. Per tutta risposta Taipei ha fatto decollare aerei e navi militari, mobilitando i sistemi missilistici di difesa-aerea.

Le esercitazioni militari cinesi sono, secondo gli analisti, progettate per "desensibilizzare" i media globali e la stessa Taiwan, rendendo più difficile rilevare l'ipotesi di una invasione vera e propria. La "Shandong", la seconda portaerei di Pechino, era attiva da due giorni sulla rotta, per convergere con più di 20 altre navi da guerra nelle acque tra Taiwan, le Filippine ed il territorio americano di Guam, nel Pacifico occidentale. Lunedì, invece, era stata segnalata in navigazione nel canale di Bashi, che separa Taiwan dalle Filippine, diretta verso il Pacifico. 

La mossa di Pechino segue una serie di esercitazioni militari guidate dagli Stati Uniti intorno alla Cina, che hanno coinvolto quasi 30 Nazioni. La scorsa settimana la marina militare americana ha operato manovre nel mar Cinese orientale con alleati, tra cui Giappone e Canada, seguite dal transito di un cacciatorpediniere statunitense e di una fregata canadese attraverso lo stretto di Taiwan. In corso anche un'esercitazione congiunta che coinvolge 19 Paesi.

Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.