Sono tornati in Italia questa notte centinaia di turisti italiani bloccati dallo scorso week-end in Giappone. Ciò a causa della doppia cancellazione di un collegamento aereo Tokyo-Roma, per un problema tecnico. I passeggeri lamentavano di essere stati abbandonati in aeroporto senza informazioni, costretti a dormire sulle sedie, con due voucher per comprare una bottiglietta d'acqua e pagarsi la cena o qualche snack. 

La compagnia ITA Airways ha spiegato che il grave ritardo è stato causato da un "problema tecnico ad un nostro aereo ad Haneda. Era necessario un intervento di riparazione con un pezzo di ricambio che potevamo far arrivare solamente da Fiumicino, per questo motivo il volo è stato ritardato di 24 ore, ma non è stato cancellato. Ci scusiamo per il disagio imprevedibile, ai passeggeri abbiamo fornito tutta l'assistenza necessaria prevista in questi casi". 

Secondo la ricostruzione dei fatti, un velivolo Airbus 350 del vettore aereo di bandiera ITA Airways sarebbe dovuto decollare venerdì 18 agosto alle 12:40 ora locale (le 5:00 del mattino in Italia) dall'aeroporto internazionale di Tokyo-Haneda per atterrare alle 20:25 presso lo scalo "Leonardo da Vinci" di Roma-Fiumicino (volo AZ-793). Dopo un rinvio di tre ore, è arrivata la cancellazione. Annullata poi la partenza riprogrammata il giorno successivo, sabato 19 agosto. La denuncia è stata diffusa da due avvocati in viaggio, Stefania Scarpati e Sabrina Biscardo.

La compagnia replica in una nota integrale che: "Non c’è stata nessuna cancellazione ma un ritardo di 24 ore di un volo e di 12 di un altro per una causa tecnica che ha interessato un aereo ad Haneda. Ai passeggeri è stata fornita l’assistenza prevista in questi casi dalla normativa, tra cui informativa e pasto in aeroporto e pernotto in albergo. Tutti i passeggeri coinvolti che avrebbero dovuto proseguire per altre destinazioni in prosecuzione da Fiumicino sono stati riprotetti. Ci scusiamo per il disagio ma abbiamo cercato di far fronte ad una situazione imprevista ed imprevedibile tentando di minimizzare le conseguenze per i passeggeri".