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Caro-voli (3). Aicalf commenta il dl sui prezzi

Le affermazioni del presidente Fonti

“La bozza del decreto-legge atteso per il consiglio dei ministri di oggi, che avrebbe come obiettivo dichiarato quello di calmierare i prezzi dei biglietti aerei nazionali da e per le isole creerebbe un pericoloso precedente a un settore la cui liberalizzazione ha portato in questi anni benefici enormi ai cittadini italiani ed europei” cosí Alessandro Fonti, presidente di Aicalf, l’Associazione italiana delle compagnie aeree low-fare.

“Le compagnie low-cost hanno contribuito allo sviluppo delle rotte, del traffico e del turismo in Italia grazie a collegamenti diretti point-to-point a basso costo, e hanno permesso, grazie all’implementazione di rotte negli scali regionali, lo sviluppo socio-economico di territori in precedenza ai margini dei flussi turistici”.

“Ogni tentativo di restringere gli spazi di libero mercato –oltre ad essere in contrasto con la normativa europea applicabile- non potrà che avere effetti negativi, e contrari agli obiettivi dichiarati, sull’offerta e sugli stessi prezzi dei biglietti, danneggiando -ovviamente- per primi i consumatori e mettendo a rischio in ultima analisi gli investimenti delle compagnie aeree in Italia e l’occupazione diretta e dell’indotto”.

“È questa anche l’occasione per fare un po’ di chiarezza in merito a quanto si è letto in questi giorni. Tra tutte le notizie false e fantasiose, spicca quella secondo la quale le tariffe offerte dalle compagnie aeree varierebbero in base al sistema operativo del dispositivo, se iOS o Android, ed alla geolocalizzazione”.

“Se il Governo ha veramente intenzione di agevolare la mobilità dei propri cittadini, e non vuole procedere per spot acchiappa voti” –conclude Alessandro Fonti– “cominci con il rimuovere l’addizionale municipale da tutti gli scali italiani che impatta negativamente, quella sì, sui flussi turistici, sui prezzi dei biglietti e sull’occupazione. Procedendo come sta facendo, invece, la conclusione rischia di essere quella di disincentivare le compagnie aeree ad investire nel nostro Paese e di tornare quindi a 25 anni fa, quando i voli erano una cosa per ricchi, con conseguenze disastrose per il settore turistico ed effetti negativi per la libera circolazione dei cittadini che volano anche e soprattutto per lavoro, studio o salute".

Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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