Aeroporto Venezia: algoritmi ed overbooking
Tecnologie possono garantire meccanismi di tutela viaggiatori più adeguati ai tempi
Il caso delle due passeggere lasciate a terra dal vettore low-cost Volotea all'aeroporto "Marco Polo" di Venezia-Tessera, a causa dell'overbooking, ha sollevato la questione riguardo la gestione dei voli da parte di alcune aerolinee. Con le tecnologie e l'intelligenza artificiale oggi a disposizione, infatti, vendere più biglietti rispetto ai posti effettivamente disponibili, dovrebbe trovare meccanismi di tutela dei viaggiatori più adeguati ai nostri tempi.
Invece, sul collegamento aereo Venezia-Atene (volo V71490), partito venerdì scorso alle ore 11:15 per arrivare alle 13:32 nella capitale ellenica, è scattato il sorteggio per capire chi doveva rimanere a terra e chi poteva invece salire a bordo del velivolo. Non è una situazione di poco conto: oggi infatti ci sono computer ed algoritmi in grado di stabilire che su 100 passeggeri prenotati mesi prima, almeno tre non partono.
Si pensi a cosa sarebbe successo se la persona esclusa fosse stata un malato in dialisi che aveva un appuntamento in ospedale, o se fosse stato un paziente con in programma una delicata operazione salvavita. Per com'è organizzato il mondo contemporaneo oggi le regole commerciali dell'overbooking, una politica commerciale aggressiva ma legale, sono da riscrivere. C'è per esempio chi chiede che le aerolinee, oltre a risarcire o riproteggere il viaggiatore su un altro volo, paghino una penale. Anche perché sono le aerolinee stesse a pagarne il prezzo maggiore, perdendo in brand reputation.
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