Le pessime condizioni meteorologiche si sono stabilizzate sul Nanga Parbat. Non abbastanza per consentire l'intervento degli elicotteri dei servizi di ricerca e soccorso (Sar, Search and Rescue), che nelle scorse ore avevano ottenuto il permesso di operare salvataggi sul massiccio montuoso del Pakistan, che con i suoi 8126 metri rappresenta la nona cima più alta della Terra. Diverse le segnalazioni di alpinisti in difficoltà.

Intanto un gruppo di italiani ha salvato un collega in difficoltà. Si chiama Asif Bhatti. Per lungo tempo la sua vita era rimasta legata interamente alle sue sole forze fisiche e psicologiche. Due giorni fa un gruppo di alpinisti, tra cui alcuni italiani, lo ha raggiunto nel campo 4 ed ieri mattina hanno iniziato insieme la discesa. Nelle stesse ore un altro gruppo è partito dal campo 3 per andare incontro a Bhatti ed ai suoi compagni di cordata.

Secondo media locali, il gruppo intervenuto a salvare Bhatti sarebbe guidato dall'italiano Mario Vielmo, guida esperta che fa parte dell'International Federation of Mountain Guides Associations: il team (Nicola Bonaiti, Valerio Annovazzi, l'argentino Juan Pablo Toro ed il pachistano Muhammed Hussein) aveva raggiunto la vetta del Nanga Parbat due giorni fa. Dopo un breve riposo, hanno iniziato ieri la discesa e compiuto il salvataggio.