Hostess italiana condannata a sei mesi in Arabia Saudita
Si trova in buone condizioni; potrà ricorrere in appello entro 30 giorni dalla sentenza
Un giudice monocratico in Arabia Saudita ha condannato a sei mesi di prigione Ilaria De Rosa, una hostess italiana originaria della provincia di Treviso, accusata dai giudici di possesso di stupefacenti. Circostanza respinta dalla donna e dai suoi avvocati. La sentenza è stata pronunciata alla presenza della sorella Laura e del console generale italiano a Gedda, Leonardo Costa. Al termine del periodo di detenzione è prevista l'espulsione dal Paese.
La giovane di 23 anni lavora per il vettore aereo lituano Avion Express. La ragazza era arrestata il 5 maggio all'aeroporto di Gedda con l'accusa di traffico internazionale di stupefacenti. Quel giorno doveva dirigersi all'hotel "Spectrum Residence Sultan", ma non è mai arrivata. Preoccupati dal suo silenzio, i familiari avevano avvertito la polizia, allertando poi il ministero degli Esteri. I conoscenti raccontano che De Rosa sia lontana dal mondo della droga, di cui non c'è traccia nel suo casellario giudiziario.
Le sue condizioni sono buone e si potrà ricorrere in appello entro 30 giorni dal deposito della sentenza. Ad oggi sono state svolte due visite consolari in prigione ed una terza si terrà a breve. Il consolato generale italiano a Gedda e l'ambasciata d'Italia a Riad, in stretto accordo con la Farnesina, stanno garantendo tutta l'assistenza.
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