In questi giorni l'amministratore delegato del vettore aereo low-cost irlandese Ryanair, Michael O'Leary, ha presentato una petizione alla Commissione europea per chiedere di proteggere la libertà di movimento durante gli scioperi dei controllori di volo in Francia. Durante la conferenza-stampa a Bruxelles, però, le sue parole erano tutte destinate alla "mala gestione" di Alitalia e contro il recente matrimonio ITA-Lufthansa. 

I Governi italiani "per anni hanno dimostrato di essere straordinariamente incompetenti" nella gestione della compagnia di bandiera Alitalia. Adesso l'operazione con ITA Airways "fa parte di un processo di consolidamento inevitabile" in Europa, ma "non sarà positiva per Roma". La commissione europea guidata da Ursula von der Leyen "concede tutto" a Lufthansa a scapito di chi "continua ad investire" in Europa, ha dichiarato il manager di Ryanair. 

O'Leary se la prende contro la politica di concorrenza europea. Tra gli obiettivi dell'attacco anche il via libera alla ricapitalizzazione da 6 miliardi di Euro di Berlino per Lufthansa, autorizzata nel 2020 dall'Antitrust comunitario durante la pandemia. Soldi tutti restituiti. Ma per il manager di Ryanair è un modo per difendersi dalle critiche ricevute dall'amministratore delegato del Gruppo tedesco, Carsten Spohr, che aveva accusato la low-cost di avere "una quota dominante sul mercato italiano". Inizia una nuova sfida nei cieli italiani e Dublino ha il coltello tra i denti.

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