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ITA-Lufthansa: la svolta a lungo attesa

Spohr: "ITA non è la vecchia Alitalia" e "faremo di questa operazione un successo"

La privatizzazione del 41% del vettore aereo ITA Airways da parte del Gruppo Lufthansa (che ha messo sul piatto 325 milioni di Euro) rappresenta una svolta per il mercato italiano dell'aviazione. Si chiude così, dopo decenni, una lunga serie di tentativi di salvataggio della compagnia di bandiera tricolore, che andava avanti dai tempi di Alitalia e che evitavano il passaggio dell'aerolinea agli stranieri. 

All'inizio degli anni 2000 il Governo Berlusconi si oppose alla cessione della società Alitalia ad Air France, con l'obiettivo di difendere a tutti i costi l'italianità della compagnia. Tuttavia, ciò determinò l'aprirsi di un enorme buco nel bilancio economico della compagnia. Nel 2008 tentò il salvataggio la cordata dei "Capitani coraggiosi" guidata da Roberto Colaninno; seguì poi nel 2014 la vendita agli arabi di Etihad. Si andò di male in peggio. 

Il matrimonio ITA Airways-Lufthansa, insomma, sembra coronare una ricerca durata decenni. I precedenti di Alitalia non fanno ben sperare: la nostra compagnia di bandiera non registra profitti annuali da 20 anni ed è fallita due volte. Tuttavia questa potrebbe essere la volta buona. Ad infondere ottimismo è lo stesso amministratore delegato del Gruppo tedesco, Carsten Spohr, che ha dichiarato: "ITA non è la vecchia Alitalia" e "faremo di questa operazione un successo", scommettendo sul break-even nel 2026.

Sull'argomento vedi anche le notizie pubblicate da AVIONEWS e 2.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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