Vettori aerei frenati da caos supply chain
Problemi a catena approvvigionamento negli Usa frenano crescita aerolinee
I problemi della catena di approvvigionamento del settore dell'aerospazio stanno costringendo i vettori aerei statunitensi a frenare gli investimenti nel potenziamento delle flotte. I ritardi nella consegna dei velivoli da parte dei costruttori, infatti, nonostante il boom della domanda di viaggi da parte dei passeggeri nel post-pandemia, ha spinto le aerolinee ad adeguare i loro piani a medio termine.
"I produttori sono indietro sulle consegne di aerei, motori, componenti. Su tutta la linea. Ci sono dei vincoli nella catena di approvvigionamento che limitano la capacità di crescita delle compagnie aeree", aveva dichiarato a metà gennaio l'amministratore delegato dell'aerolinea United Airlines, Scott Kirby.
Gli aveva fatto eco, qualche settimana dopo, Ted Christie, amministratore delegato di Spirit Airlines: "Siamo stati informati da Airbus che alcune delle nostre consegne previste per il 2023 saranno ritardate fino al 2024, il che potrebbe far precipitare alcuni aeromobili nel 2025".
Si tratta di problemi comuni fra tutte le aerolinee del mondo, alle prese con i ritardi nelle consegne di aerei da parte dei principali costruttori, come l'europea Airbus e la statunitense Boeing, nonché dei produttori di componenti. Basti pensare che la compagnia Spirit Airlines riceverà sette A-320neo in meno rispetto alle attese, generando una riduzione stimata del 4-5% della capacità di crescita nel 2023.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency