Per decarbonizzare il settore del trasporto aereo ci sono percorsi presenti e futuri che consentono in vario modo di raggiungere la neutralità climatica. È il tema centrale del convegno "Idrogeno verde ed aviazione. La sfida di oggi per un domani di voli ad emissioni zero", organizzato ieri al palazzo delle Stelline di Milano. Presenti esponenti del Governo, manager, rappresentanti di enti ed associazioni del settore.

L'idrogeno verde è "una delle soluzioni più promettenti" per decarbonizzare il settore del trasporto aereo, e potrebbe essere "la scelta principale, qualificante, verso un suo sviluppo sostenibile". Per questo motivo "può essere compatibile" un possibile allargamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) a progetti sul settore aeroportuale ed alle infrastrutture ad idrogeno, ha affermato il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

È un settore "criminalizzato a livello mediatico, descritto come l'emblema dell'inquinamento". Per "quest'estate ci aspettiamo un traffico importante, che superi sicuramente il 2019", anche tenendo conto del fatto che "il periodo del covid-19 ha permesso agli stessi italiani di capire che il nostro Paese è una bella meta". Infatti, nella crescita degli scali del Sud bisogna leggere "una fidelizzazione del turismo nazionale" che si aggiunge a quella internazionale, sostiene Pierluigi Di Palma, presidente dell'Ente nazionale aviazione civile (Enac).

Il viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Galeazzo Bignami, che detiene la delega per il trasporto aereo, ha ribadito che occorre intervenire sul sistema degli aeroporti, non per costruirne di nuovi, quanto piuttosto "rendendo più efficienti quelli esistenti" e sviluppando anche "delle vocazioni differenti, come il cargo a Malpensa".