AMI: celebrati i funerali dei due piloti morti nell'incidente aereo a Guidonia
Alla presenza del ministro Crosetto, dei sottosegretari e del capo SM Difesa
Si sono tenuti nel pomeriggio di venerdì 10 marzo, nella Parrocchia Beata Maria Vergine di Loreto di Guidonia, i funerali degli ufficiali piloti Giuseppe Cipriano e Marco Meneghello, tragicamente scomparsi nell’incidente aereo avvenuto nella tarda mattinata di martedì 7 marzo, mentre erano ai comandi dei velivoli U-208A, nell’ambito di una missione di addestramento nei pressi della base aerea del 60esimo Stormo, a Guidonia.
La cerimonia funebre è stata officiata dall’ordinario militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò, alla presenza del ministro della Difesa Guido Crosetto, dei sottosegretari alla Difesa Isabella Rauti e degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale dell’Italia Giorgio Silli, e di numerose autorità militari, civili e religiose –tra cui il capo di Stato Maggiore della Difesa ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e la Medaglia d’oro al Valor militare tenente colonnello Gianfranco Paglia – che si sono strette insieme al capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica militare, generale di Squadra Aerea Luca Goretti, ai familiari ed ai colleghi per l’ultimo saluto ai giovani piloti.
“È commovente che la morte li abbia colti così, in una pienezza di vita ben spiegata dalle parole di San Paolo – Nessuno di noi vive per sé stesso e nessuno muore per sé stesso”, ha dichiarato Marcianò nel corso dell’omelia. “Due vite accomunate da una passione infinita per il volo e da una grande competenza nello svolgimento dei propri compiti. Giuseppe: un’esperienza di istruttore di volo lunga, validissima e richiesta anche all’estero, in scuole, in missioni di sostegno alla pace, come pure nel supporto alla Protezione civile per le calamità naturali ed i trasporti sanitari. Marco: una dedizione consegnata a compiti diversi, tra i quali il soccorso aereo ed il trasporto di pazienti in bio-contenimento nell’emergenza pandemica da Covid 19. Due esistenze intense, seppur brevi. Cari Giuseppe e Marco”, ha concluso l’ordinario militare, “Siamo affranti dal dolore ma vogliamo immaginarvi così, felici. Felici di non aver consumato invano la vita ma di esservi consumati nell’amore fraterno, nell’amicizia e, soprattutto, in un servizio che è stata la vostra passione, la vostra dedizione al bene della gente e del nostro Paese".
A conclusione della cerimonia funebre, dopo la lettura della preghiera dell’aviatore, ha preso la parola il colonnello Michele Cesario, comandante del 60esimo Stormo: “Dopo diversi trascorsi operativi, siete arrivati qui ed il vostro cuore ed il vostro sorriso ci hanno accompagnato giorno dopo giorno. La passione, unita alla competenza e professionalità, è stata sempre evidente a tutti i ragazzi con cui avete volato o a cui avete insegnato a volare…le giovani aquile, come si sono definiti nei messaggi che a volte, spontaneamente, vi hanno scritto. Oggi il nostro cuore –ha concluso il colonnello– trova un po’ di pace, pensando che avete vissuto realizzando il vostro sogno sino all’ultimo ed ora siete oltre l’orizzonte, oltre le nuvole. Si proprio lì. Cieli blu”.
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