Audizione generale Portolano, segretario Difesa: la guerra in Ucraina
Il sostegno italiano sulle armi e gli scenari futuri
Audito questa mattina in commissione Difesa alla Camera dei deputati il segretario generale della Difesa, generale Luciano Portolano, direttore nazionale degli Armamenti. Tanti i temi affrontati nel suo discorso: dalle iniziative per mitigare le carenze di personale e la vetustità dei mezzi, all'importanza dell'aumento delle spese militari al 2% del Pil. Di grande importanza la sua riflessione sulla guerra in Ucraina e gli scenari futuri.
Sull'invio dei carri armati a Kiev, il generale ha spiegato: il "moltiplicatore di forza è dato da sistemi d'arma tecnologicamente avanzati che consentono di riequilibrare i rapporti di forza in campo. Penso che nel conflitto ucraino questi mezzi abbiano dimostrato un'alta capacità di protezione: i carri Leopard già dismessi dal nostro Esercito, pur non essendo tecnologicamente all’avanguardia, potrebbero risultare efficaci per alcuni tipi di operazioni offrendo mobilità e un’adeguata protezione".
Per quanto riguarda le forniture Portolano ha ribadito che bisogna attenzionare le scorte di armamenti: "Occorre ripianare e pianificare per gli sviluppi geopolitico e geostrategico futuri nel periodo post-bellico. Abbiamo un'industria capace di rispondere secondo i ritmi imposti dalle necessità del momento" ed occorre supportarla ed investire. "Il nostro livello di ambizione va riconfigurato a medio e lungo termine" ed adesso "dobbiamo lavorare sulle catene di approvvigionamento delle materie prime e dei semilavorati, fondamentali per la nostra industria".
Infine, le prospettive del conflitto russo-ucraino: "La scelta dell'Italia e della comunità internazionale di dare sostegno a Kiev è fondamentale: è una guerra di difesa in risposta ad una guerra di aggressione voluta da Mosca. In questi casi l'aggressore non è disposto ad un compromesso fino a che non capisce che gli obiettivi che aveva prima dell'inizio del conflitto sono irraggiungibili. La guerra finirà quando le dinamiche sul campo battaglia imporranno un cambio di postura all’aggressore". Tuttavia, "occorre avviare e continuare la pianificazione dello scenario post-conflitto: le attività di supporto e sicurezza". "Dopo anni di operazioni di stabilizzazione e mantenimento della pace, dobbiamo ora focalizzarci sulle operazioni di warfighting, che sono molto più onerose di quelle di peace-keeping" (mantenimento della pace).
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency