Aeroporto Venezia: scontro su tassa imbarco
Save, gestore scalo, fa ricorso al Tar
Non accennano a placarsi le tensioni innescate dall'introduzione di una tassa d'imbarco pari a 2,50 Euro sui biglietti acquistati dai passeggeri in partenza dello scalo "Marco Polo" di Tessera. Una misura voluta dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Brugnaro, che dovrebbe entrare in vigore a partire da aprile 2023. Adesso però, il gestore aeroportuale Save fa ricorso al Tribunale amministrativo regionale (Tar).
Il ricorso è stato presentato dagli avvocati Alfonso Celotto e Vittorio Domenichelli, che contestano la violazione di principi di proporzionalità, imparzialità e trasparenza, eccesso di potere per illogicità ed ingiustizia manifesta, ipotesi di incostituzionalità. La richiesta avanzata ai giudici è quella di cancellare la delibera comunale numero 75/2022 che ha introdotto il balzello. Una scelta definita un "danno per l'economia" da Save e che per Ryanair avrà "conseguenze inevitabili" in fatto di "perdita di rotte e business".
"La misura è irragionevole perché le compagnie aeree, soprattutto low-cost, hanno già annunciato che in caso di attivazione non serviranno più l'aeroporto di Venezia, in favore di altre destinazioni, colpendo anche il flusso del turismo". Save stigmatizza il fatto che il Comune non abbia preso in considerazione altre "misure più ragionevoli": la "riduzione delle spese", l'aumento del 0,4% dell'addizionale Irpef.
Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.
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