Brasile: affondata portaerei abbandonata
Governo sotto accusa a causa dell'impatto ambientale
Il governo del Brasile ha deciso di far affondare l'ex-portaerei "Sao Paulo" della marina brasiliana. L'area prescelta si trova 350 chilometri al largo della costa brasiliana, in pieno Oceano Atlantico, in una zona dove si toccano profondità fino a 5000 metri. Ed è subito polemica contro questa scelta: infatti scienziati ed ambientalisti sono sul piede di guerra.
L'istituto brasiliano per l'ambiente e le risorse naturali rinnovabili (Ibama, Instituto Brasileiro do Meio Ambiente e dos Recursos Naturais Renováveis) ha infatti sottolineato una serie di rischi di impatto ambientale, tra cui il rilascio di materiali inquinanti che fanno parte della struttura della nave.
"La procedura è stata eseguita con le necessarie competenze tecniche e di sicurezza dalla marina brasiliana, al fine di evitare danni logistici, operativi, ambientali ed economici allo Stato brasiliano", si legge in un comunicato firmato anche dal ministero della difesa nazionale.
La scelta di affondarla è stata determinata dal fatto che lo scafo della nave necessitava di riparazioni continue che, prima la marina militare brasiliana e poi l'armatore turco Denizcilik non mostravano alcun interesse a fare. Per questo motivo, dopo ripetuti tentativi, che si sono alternati nei mesi di offrire una destinazione al mezzo navale, è stato scelto di farla colare a picco.
Una proposta avanzata dalla stessa società turca che nel 2021 aveva acquistato la portaerei per poterla riciclare. Tuttavia, il governo della Turchia ha poi annullato l'autorizzazione all'esportazione della nave alla società Denizcilik, che inizialmente era stata rilasciata alla fine di luglio 2022. A quel punto la portaerei è tornata in Brasile, dove l'armatore ha deciso infine di abbandonare la nave in mezzo al mare.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency