Aeroporto Venezia: la rivoluzione dei parcheggi
Save affida uno studio per ripensare mobilità dipendenti
Uno studio commissionato dalla società di gestione Save, per efficientare a livello ambientale lo scalo "Marco Polo" di Venezia-Tessera, prevede lo spostamento di circa 1000 posti-auto al di fuori dal sedime aeroportuale. Per compensare i dipendenti che li usano sono previsti un servizio navetta aziendale e l'uso di applicazioni di mobilità per smartphone. L'idea risale ad alcuni anni fa, ma adesso prende sempre più corpo ed i sindacati storcono il naso.
"Stiamo valutando l'impatto dell'iniziativa sia in termini economici che di tempo libero. Ci aspettiamo il pieno coinvolgimento delle parti sociali, di tutte le categorie, non solo quella dei trasporti ma anche commercio, pubblico impiego e le altre presenti nello scalo. Chiediamo che vengano ascoltate perché si possa procedere con un cambio senza traumi e che renda veramente conveniente l'iniziativa", ha spiegato il segretario locale di Fit-Cisl, Ivano Traverso.
I sindacati avevano già sollevato la questione lo scorso ottobre, invitando Save a discuterne. Dopo un primo incontro il gestore è andato dritto per la sua strada. Il suo obiettivo è duplice: riorganizzare al meglio circa 5000 posti auto riservati ai passeggeri degli aerei; inoltre favorire la mobilità collettiva negli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti, disincentivando l'uso dell'auto privata e massimizzando il ricorso al trasporto pubblico locale.
L'operazione dovrebbe partire a ottobre 2023. In quella data, infatti, partiranno i lavori per la costruzione della bretella ferroviaria che collegherà lo scalo. Save intende dunque sfruttare questo periodo per riorganizzare il sistema di trasporto ed i parcheggi dei dipendenti. I sindacati insistono: il tempo utilizzato per andare in aeroporto e per tornare a casa non è lavorativo, perciò occorre approfondire il dibattito sindacati-azienda.
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