Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ha indicato il nome di Vito Riggio, ex-presidente dell'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac), a capo di Airgest, la società di gestione dell'aeroporto "Vincenzo Florio" di Trapani-Birgi. Al momento non ci sono conferme, ma c'è grande attesa nel territorio per capire l'impatto del suo piano di rilancio dello scalo siciliano. 

"Devo vedere le carte, studiare i bilanci. Il dato più recente è quello della Corte dei conti che nel giudizio di parifica parla di otto anni di bilanci in perdita: 8 milioni di Euro solo negli ultimi due e 18 milioni di capitalizzazione della Regione bruciati. Airgest in questo modo non si può più salvare con altri soldi pubblici. L'unica soluzione è metterlo in vendita subito insieme a Lampedusa e far prendere la maggioranza dei due scali a Gesap che gestisce Palermo. Così i tre aeroporti insieme possono trovare un privato interessato a rilevarli. Ma questa operazione si deve fare in sei mesi, perché Airgest rischia di chiudere", dichiara Riggio, intervistato dal "Giornale di Sicilia".

"Il guadagno per la Regione è togliersi il peso dei milioni persi ogni anno. Poi si dovrebbe modificare lo statuto di Gesap per fare posto alla Regione. Una volta ultimate in poco tempo queste operazioni, si può guardare alla privatizzazione. Io mi muoverò in questo modo e mi pare che ciò sia in sintonia con le indicazioni del presidente Schifani, del sindaco di Palermo Roberto Lagalla ed anche dell'Enac". 

Riggio punta quindi ad integrare entro i prossimi sei mesi l'operatività dei tre aeroporti situati nella Sicilia occidentale, il "Falcone-Borsellino" di Palermo-Punta Raisi insieme a quelli di Lampedusa e Trapani, per un totale di 8 milioni di passeggeri in transito ogni anno. In questo modo si formeranno due blocchi sull'isola: il "Vincenzo Bellini" di Catania-Fontanarossa ed il "Pio La Torre" di Comiso-Ragusa sulla costa orientale.