L'Integrated Political Crisis Response (Ipcr), organo sotto la guida della presidenza del Consiglio dell'Unione europea, ha raccomandato a tutti gli Stati membri di introdurre il requisito di un tampone obbligatorio sui collegamenti aerei provenienti dalla Cina. Ogni viaggiatore, prima di salire a bordo di un aereo, dovrebbe quindi essere il possesso del certificato negativo su un test eseguito entro le 48 ore precedenti il viaggio. 

"Riteniamo che le cifre attualmente pubblicate dalla Cina sotto-rappresentino il reale impatto della malattia in termini di ricoveri ospedalieri, ricoveri in terapia intensiva e soprattutto in termini di decessi", ha affermato nelle ultime ore il responsabile dell'Organizzazione mondiale della sanità per la gestione delle emergenze sanitarie, Michael Ryan, sottolineando come in Cina la copertura vaccinale sia insufficiente (il 40% degli over 80 anni coperti dalle tre dosi)

A nulla sono valse quindi le proteste da parte di Pechino contro una misura definita "non scientifica" ed "inaccettabile". Solo poche settimane fa la Cina imponeva la quarantena obbligatoria, prima di fare retromarcia a dicembre. "Prendiamo le misure che riteniamo giustificate in linea con l'evoluzione della situazione in Cina. Si basano sulle discussioni tra i nostri esperti e scienziati", aveva replicato la portavoce della Commissione europea, Dana Spinant.