Il conducente di un taxi si è visto sospendere per 10 giorni la licenza di esercizio a causa della violazione dell’accordo fra il Comune di Bari e tassisti che regola la tariffa applicata ai clienti sul collegamento tra la stazione ferroviaria e l'aeroporto "Karol Wojtyla" di Bari-Palese. La sanzione è scattata perché il tassista ha chiesto al cliente 30 Euro anziché 23, come stabilito dall'intesa. 

Intanto, i tassisti chiedono un adeguamento dei prezzi. Il Comune è favorevole: "Abbiamo chiesto di certificare l’aumento tramite uffici, polizia locale e statistica. Il tutto deve essere vagliato dall’Autorità regolazione trasporti", ha spiegato l’assessore comunale al Commercio, Carla Palone.

La vicenda risale allo scorso 5 novembre 2022. Quel giorno tre turisti chiamano un taxi mentre si trovano in piazza Aldo Moro, davanti alla stazione dei treni. Una volta giunti all’arrivo in aeroporto scoprono di dover pagare più del previsto. Decidono così di segnalare il fatto alle autorità competenti. I controlli svolti dalla Polizia locale avrebbero accertato che non avesse esposto neanche il prezziario convenzionato. 

Infatti, in base ad un accordo stipulato nel 2014 dai tassisti con il Comune di Bari, esiste un listino con prezzi bloccati da applicare obbligatoriamente sui taxi in tutta la città. Secondo il documento, per raggiungere l’aeroporto "Karol Wojtyla" spende 15 Euro chi parte da Santo Spirito, 23 chi proviene dal centro città, 30 da Torre a Mare.