Collegamenti aerei Cina (2): Occidente in allerta
Pechino allenta restrizioni anti-covid, ma Giappone, Usa ed Australia monitorano situazione
Dopo l'annuncio del governo cinese circa la riapertura delle frontiere a partire dall'8 gennaio 2023 e l'allentamento delle restrizioni sui viaggi in aereo, diversi Paesi corrono ai ripari. Il motivo è dato dalle stime sul possibile aumento esponenziale dei contagi che potrebbe derivare da questa scelta di Pechino. Il bilancio nel Paese del Dragone è attualmente sconosciuto, ma l'annuncio preoccupa. Il Giappone, Stati Uniti ed Australia hanno aumentato l'allerta e monitorano la situazione.
"Di fronte alla nuova situazione occorre lanciare una campagna sanitaria più mirata per proteggere la vita delle persone" ha affermato il presidente cinese Xi Jinping. Gli ha fatto eco l’alto funzionario Liang Wannian: occorre "passare da prevenzione e controllo dell’infezione al trattamento, con l’obiettivo di garantire la salute, prevenire le malattie gravi e consentire una transizione stabile e ordinata mentre adeguiamo la risposta al Covid".
Secondo la società di analisi britannica Airfinity in Cina si registrerebbero oltre un milione di contagiati e 5000 morti da covid-19 ogni giorno. I report parlano di ospedali al collasso e di un numero di decessi molto alto tra gli anziani. Secondo alcune indiscrezioni, rilanciate dai media internazionali, l’allentamento arriva nel bel mezzo di un'ondata massiccia di contagi: 250 milioni in 20 giorni e lo spettro di un milione di vittime al termine dell'ondata.
Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha già invitato nei giorni scorsi la Cina a condividere i dati: siamo "molto preoccupati per l'evolversi della situazione in Cina con crescenti segnalazioni di malattie gravi". "Al fine di effettuare una valutazione completa del rischio della situazione sul campo, l'Oms ha bisogno di informazioni più dettagliate sulla gravità della malattia, sui ricoveri ospedalieri e sui requisiti per il supporto in terapia intensiva".
Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.
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