Aeroporto a Cortina: pro e contro di uno scalo
Lorenzi (sindaco): "Non è un'opera necessaria al nostro territorio"; ministro Santanché favorevole
In vista dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026 torna a far discutere la proposta del ministero del Turismo, Daniela Santanchè, che pensava di trasformare l'ex-aviosuperficie di Cortina d'Ampezzo in un vero e proprio aeroporto. Un'idea che la Regione illustrò per la prima volta nel 2017, ma affossata dal territorio, dagli ambientalisti e di recente dal sindaco Gianluca Lorenzi.
"A Cortina serve l'aeroporto, per arrivarci è un calvario" e lo scalo è fondamentale "se vogliamo essere veramente competitivi, nel confronto con altre stazioni sciistiche, come St. Mortiz" ha dichiarato il ministro in occasione della "Cortina Fashion Week". Sulla stessa linea d'onda Fabrizio Carbonera, della società Cortina Airport, che da anni sostiene il progetto del valore di "20 milioni di Euro l'anno" che definisce "un'occasione, come è avvenuto in Costa Smeralda".
La replica di Lorenzi non si era fatta attendere: "Non è un'opera necessaria al nostro territorio" e "non possiamo permettere che altri decidano eventualmente opere che non sono strategiche". I motivi dello scetticismo locale sono due: un aeroporto a Cortina era stato aperto nel 1962 dopo le Olimpiadi invernali (1956) poi chiuso nel 1976 a causa di un incidente aereo mortale e di problemi logistici; inoltre alcuni preferirebbero una linea ferroviaria, ma la Calalzo-Cortina-Dobbiaco ha chiuso nel 1964, obbligando a proseguire con bus o mezzi propri.
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