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Aeroporto Bari: al Comune tre milioni di Ici

La Corte di cassazione dà ragione all'amministrazione locale; AdP: "Esaminiamo sentenza"

La Corte di cassazione ha stabilito che le aree commerciali ed i parcheggi dell'aeroporto "Karol Wojtyła" di Bari-Palese non potevano essere considerati esenti dal pagamento dell'allora Imposta comunale sugli immobili (Ici, oggi Imu - Imposta municipale unica). Annullata quindi la precedente sentenza della Commissione tributaria che in primo e secondo grado avevano annullato le cartelle esattoriali emesse dall'amministrazione comunale. 

"Il nostro avvocato sta esaminando la sentenza e ci relazionerà in questi giorni", è il commento del presidente della società di gestione Aeroporti di Puglia (AdP), Antonio Vasile, che controlla anche gli altri tre scali regionali: il "Papola-Casale" di Brindisi, il "Gino Lisa" di Foggia, il "Marcello Arlotta" di Taranto-Grottaglie. 

"Le unità immobiliari comprese all'interno dello spazio, ma destinate stabilmente all'esercizio di attività 'non istituzionali' non possono essere classificate nella categoria E. Questo è il quadro normativo che, è bene ribadire, non è mai mutato. Si è soltanto reso necessario porre una maggiore attenzione per l'evoluzione dei complessi immobiliari polifunzionali", precisa la sentenza della Corte di cassazione.

Dopo un accertamento il Comune di Bari nel 2016 aveva chiesto 224.000 Euro a titolo di imposta sugli immobili per le aree commerciali dello scalo dovuti per l'annualità 2011. Soldi che Aeroporti di Puglia considera non dovuti, ritenendo che ci sia un nesso di strumentalità tra le attività commerciali e quelle di trasporto. Adesso il Comune di Bari potrà chiedere il pagamento dell'Imu per tre milioni di Euro anche per gli anni successivi (salvo prescrizione).

Gic - 1248601

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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