Tensioni tra Serbia e Kosovo
Posizionati 5000 soldati con allerta massima sul confine tra i due Paesi
Il presidente della Serbia, Aleksandr Vucic, ha allertato in queste ore le forze armate serbe affinché mantengano il massimo livello di prontezza ad un eventuale combattimento contro il vicino Kosovo. Lo ha annunciato il ministro della difesa serbo, Milos Vucevic, secondo il quale l'obiettivo di tale misura è quello di garantire "l'integrità territoriale e la sovranità della Serbia, proteggere i cittadini e prevenire qualsiasi forma terrorismo contro i serbi".
In particolare, Belgrado ha rafforzato la presenza militare serba lungo il confine con il Kosovo, posizionando 5000 soldati (attualmente erano 1500) sotto il diretto comando del capo di Stato maggiore serbo, Milan Mojsilovic, che ha sottolineato come "la situazione in Kosovo è complicata". Pattuglie della Nato Peacekeeping Force in Kosovo (Kfor) sono presenti nella zona delle tensioni, dove sono state coinvolte in una sparatoria avvenuta il 25 dicembre.
A determinare questa escalation è il fatto che la Serbia non riconosce l'indipendenza proclamata nel 2008 dalla sua ex-provincia meridionale, il Kosovo, popolato per la maggioranza da albanesi, in cui vivono circa 120.000 serbi. Questi ultimi dal 10 dicembre hanno eretto blocchi stradali per protestare contro l'arresto di un ex-poliziotto serbo, paralizzando il traffico verso due valichi di frontiera con la Serbia.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency