Un nuovo fronte a nord dell'Ucraina si potrebbe aprire nella guerra contro la Russia. È quanto emerso dopo l'incontro di ieri tra il presidente russo Vladimir Putin e quello della Bielorussia Alexander Lukashenko. Il faccia a faccia è servito ad estendere la cooperazione militare tra i due Paesi: Minsk installerà sistemi missilistici S-400 ed Iskander puntati contro Kiev e si è parlato di creazione di uno spazio di difesa comune tra i due Paesi. 

"Io e Vladimir Putin diciamo abitualmente che la Russia e la Bielorussia sono aperte al dialogo con altri Paesi, compresi quelli europei". "Spero che presto gli europei ascoltino la voce della ragione così che possiamo dialogare in modo costruttivo sia della sicurezza comune che del futuro ordine mondiale". "Ora si sta decidendo" il futuro dei popoli di Russia e Bielorussia. "Oggi possiamo affermare in modo inequivoco: insieme siamo in grado non solo di sopravvivere, ma anche di trovare opportunità per lo sviluppo delle nostre economie", ha dichiarato il presidente bielorusso, nel corso di una conferenza-stampa dopo il colloquio con il leader russo.

Dal canto suo Putin ha definito quello con l'alleato di ferro un "colloquio molto produttivo", insistendo sul fatto che la Russia non ha interesse ad "assorbire" nessuno e che sono invece dei non meglio definiti "nemici" che vogliono fermare l'integrazione tra Russia e Bielorussia. Ha dichiarato di mantenere "rapporti di lavoro con molti colleghi, tra cui Macron". 

È quanto riporta l'agenzia di stampa bielorussa "Belta". I missili per sistemi S-400 ed Iskander erano stati forniti dalla Russia lo scorso 21 novembre. Insomma, Mosca ha chiesto ed ottenuto da Minsk di unire le forze. Questo potrebbe essere un primo passo per un'offensiva armata via terra nella primavera 2023.

Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.