Il management del Gruppo europeo Airbus, che opera nei settori aerospazio e difesa, ha comunicato oggi che nel corso del 2022 consegnerà meno aerei di quanto previsto dalla stime diffuse all'inizio dell'anno. Il costruttore franco-tedesco ha ridotto l’obiettivo per la seconda volta da gennaio: da 1000 velivoli a poco meno di 700 aerei. Il mercato, benché la notizia fosse nell'aria, ha accolto male l'annuncio: il titolo azionario ha perso ieri il 2,9% ed oggi il 2,5%. 

Secondo quanto riferisce il blog "Poteri Deboli", queste parole sono frutto di vari fattori e della difficile situazione nel settore: dalle strozzature alla catena di approvvigionamento, passando per la carenze di manodopera, fino ad arrivare alla guerra tra Ucraina e Russia, nello specifico. Dal primo gennaio fino al 30 novembre Airbus ha consegnato ai clienti 563 velivoli, di cui due al vettore aereo russo Aeroflot che non sono stati recapitati a causa delle sanzioni economiche contro Mosca. 

Sia Boeing che Airbus riscontrano tensioni nei rapporti commerciali a causa della scarsità di materie prime e componenti (motori franco-americani Cfm International) utili alla costruzione degli aeromobili. Situazione resa drammatica dalla mancanza di personale e dall’impennata dei costi dell’energia. Intanto, Airbus prevede di produrre velivoli A-320 al ritmo di 65 al mese per il 2023 ed il 2024, per salire a 75 mensili entro il 2030.