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Governo Meloni (2): il discorso programmatico

Alle ore 19:00 si terrà il voto di fiducia dell'aula. Domani le dichiarazioni al Senato

Il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha tenuto in queste ore alla Camera dei deputati il suo discorso programmatico. Alle ore 19:00 si terrà il voto di fiducia dell'aula. Domani la replica delle dichiarazioni al Senato della Repubblica e successivamente la consultazione dei parlamentari. Una volta ottenuto il via libera in entrambi i rami del Parlamento l'Esecutivo assumerà effettivamente le funzioni, come prescritto dalla Costituzione. 

Questo in parte il discorso programmatico. "Sono la prima donna incaricata come presidente del Consiglio dei ministri nella storia repubblicana. Provengo da un’area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti. Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero 'underdog'. Lo sfavorito che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici. Intendo farlo ancora, stravolgere i pronostici, con l’aiuto di una valida squadra di ministri e sottosegretari, con la fiducia ed il lavoro dei parlamentari che voteranno favorevolmente, e con le critiche arriveranno dalle critiche di coloro che voteranno contro". 

"L'Italia -continua Meloni- è a pieno titolo parte dell'Occidente e del suo sistema di alleanze. Stato fondatore dell’Unione europea, dell’Eurozona e dell’Alleanza Atlantica, membro del G7 ed ancor prima di tutto questo, culla, insieme alla Grecia, della civiltà occidentale e del suo sistema di valori fondato sulla libertà, l’uguaglianza e la democrazia; frutti preziosi che scaturiscono dalle radici classiche e giudaico cristiane dell’Europa". 

"L’Italia ha il dovere, prima ancora che il diritto, di stare a testa alta in questi consessi internazionali. Con spirito costruttivo ma senza subalternità o complessi di inferiorità, coniugando l’affermazione del nostro interesse nazionale con la consapevolezza di un destino comune europeo. E occidentale. L’Alleanza Atlantica garantisce alle nostre democrazie un quadro di pace e sicurezza e che troppo spesso diamo per scontato. È dovere dell’Italia contribuirvi pienamente, perché, ci piaccia o no, la libertà ha un costo e quel costo per uno Stato è la capacità che ha di difendersi e l’affidabilità che dimostra nel quadro delle alleanze di cui fa parte". 

"L’Italia -conclude Meloni- continuerà ad essere partner affidabile in seno all’Alleanza Atlantica, a partire dal sostegno al valoroso popolo ucraino che si oppone all’invasione della Federazione russa. Non soltanto perché non possiamo accettare la guerra di aggressione e la violazione dell’integrità territoriale di una Nazione sovrana ma perché è il modo migliore per difendere anche il nostro interesse nazionale. Soltanto un’Italia che rispetta gli impegni può avere l’autorevolezza per chiedere a livello europeo ed occidentale, ad esempio, che gli oneri della crisi internazionale siano suddivisi in modo più equilibrato. È quello che intendiamo fare, a partire dalla questione energetica".

Sull'argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS

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