Le annessioni delle repubbliche di Donetsk e di Luhansk, nonché le aree di Kherson e di Zaporizhzhia, tutte in territorio ucraino, sono state ufficializzate ieri dal presidente russo Vladimir Putin. Tra le risorse che sono così entrate nella disponibilità della Federazione russa c'è anche la centrale nucleare di Zaporizhzhia, a cui è riservato uno specifico decreto riguardante la sua gestione. 

Il Cremlino ha affidato il controllo della centrale alla compagnia di Stato russa Rosenergoatom e ha nominato a capo delle operazioni l'ingegnere Oleg Romanenko, già direttore della centrale di Balakovo. Il funzionario ha sostituito il predecessore, già arrestato, liberato ed infine espulso da Mosca con l'accusa di spionaggio militare.

Kiev però non arretra: "Tutte le decisioni relative al funzionamento della centrale saranno prese dall’ufficio centrale di Energoatom, che continuerà ad operare secondo la legge ucraina ed all’interno del sistema energetico ucraino", ha dichiarato il capo dell’ente energetico nazionale Petro Koti. Intanto, il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, si è detto preoccupato per la situazione definita "fragile" e "precaria".

Sullo stesso argomento vedi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS.