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Guerra ucraina: sicurezza energetica a rischio

Cavo Dragone (Marina): "Aumentate misure di tutela ai tre gasdotti nel Canale di Sicilia"

I danni individuati in questi giorni lungo i gasdotti Nord Stream 1 e 2 hanno rimesso il tema della sicurezza delle infrastrutture energetiche al centro dell'agenda degli Stati, così anche per l'Italia, che ha rafforzato il monitoraggio militare sui propri gasdotti. Infatti, i vertici dell'Unione europea hanno definito la fuga di gas nel mar Baltico come causata da azioni di sabotaggio, rispetto a cui Bruxelles minaccia perciò una "risposta forte e compatta" contro Mosca.

"Ci siamo resi conto da anni di questa minaccia e siamo preparati ad affrontarla. Abbiamo deciso di aumentare subito le misure per la tutela delle reti strategiche per l’interesse nazionale. A partire dai tre gasdotti che passano nel Canale di Sicilia. Due navi dotate di piccoli sottomarini teleguidati monitoreranno i punti-chiave delle condotte. A bordo ci sono squadre del Gruppo operativo subacquei", ha dichiarato il capo di Stato maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone intervistato dal quotidiano "La Repubblica".

"Stiamo raddoppiando l’attività di prevenzione sui gasdotti nel Canale di Sicilia. Ma anche in superficie abbiamo intensificato la sorveglianza. Dallo scorso febbraio le unità della Marina, assieme ai velivoli P-72 dell’Aeronautica, tengono sotto controllo tutti i movimenti della flotta russa. Ognuno dei loro pattugliamenti nello Ionio e nell’Adriatico è stato contrastato dalle nostre Forze armate, con un impegno che prosegue senza sosta: non li molliamo un attimo", conclude l'ammiraglio.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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