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Putin alla Nazione: la posizione cinese

"Coerente nel chiedere cessate il fuoco attraverso dialogo e negoziato"

La Cina non appoggia la mobilitazione parziale dei 300.000 soldati riservisti annunciata ieri mattina dal presidente russo Vladimir Putin. L'annuncio alla Nazione in diretta televisiva ha provocato proteste in tutta la Russia e tentativi di fuga all'estero da parte di molti cittadini. Senza dimenticare le dure repliche da parte dei Paesi occidentali, che hanno respinto al mittente la minaccia di una escalation del conflitto in Ucraina.

"La posizione della Cina è stata sempre coerente e chiara nel chiedere un cessate il fuoco attraverso il dialogo ed il negoziato, il rispetto della sicurezza, sovranità ed integrità territoriale di tutti i Paesi, l’osservanza dei principi contenuti nella carta delle Nazioni Unite". Piuttosto, "servono sforzi internazionali per una risoluzione pacifica delle crisi", ha affermato ieri un portavoce del ministero degli esteri di Pechino, Wang Yi.

Parole che si inseriscono nel solco di quanto dichiarato la settimana scorsa dal presidente cinese Xi Jinping durante il suo incontro con Putin a Samarcanda, in Uzbekistan: "La Cina vuole apportare "stabilità ed energia positiva in un mondo caotico". Che si tratti di tensioni tra Pechino e Mosca lo ha capito bene il capo del Cremlino, che ha affermato chiaramente: "La Cina è preoccupata e ha delle domande sulla questione ucraina".

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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