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Gli aerei elettrici potrebbero volare nel 2030

La previsione del Nrel americano sui velivoli da 50-70 posti

Secondo gli analisti del National Renewable Energy Lab (Nrel), il laboratorio nazionale sulle energie rinnovabili del dipartimento dell'energia degli Stati Uniti, nel 2030 potrebbe prendere piede l'aviazione elettrica, con l'entrata in servizio sulle rotte regionali dei primi velivoli ibridi-elettrici da 50 a 70 posti. 

Velivoli di questo tipo, ibridi alimentati a batteria, potrebbero sembrare futuristici ma stanno già solcando i cieli europei. Numerosi gli esempi: dagli idrovolanti elettrici testati nella Columbia Britannica, ai 30 aerei della svedese Heart Aerospace da circa 30 posti acquistati dall'aviolinea Air Canada per essere messi in servizio entro il 2028. 

L'adozione di questo tipo di aeromobili è un momento importante anche sotto il profilo della gestione del cambiamento climatico. Infatti, oggi circa il 3% delle emissioni globali proviene dal trasporto aereo, ma con l'aumento della popolazione mondiale e conseguentemente della domanda di viaggi, il settore potrebbe produrre 3-5 volte più emissioni di anidride carbonica entro il 2050 rispetto al periodo precedente la pandemia. 

Per ridurre le emissioni dell'aviazione occorre puntare sulle nuove tecnologie funzionali ad alimentare gli aerei con energia elettrifica ed idrogeno. Tuttavia non è semplice. Il problema più grande è il peso della batteria. Se per esempio oggi si volesse rendere completamente elettrico un B-737, occorrerebbe riempire tutta la fusoliera di batterie per volare circa un'ora, spiega l'ingegnere americano Gokcin Cınar

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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