Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha rilanciato nelle scorse ore il suo impegno a proteggere l'isola di Taiwan, rivendicata dalla Cina, nel caso di un attacco militare deciso da Pechino. L'annuncio è stato fatto nel corso di una intervista trasmessa alla vigilia dell'assemblea generale delle Nazioni Unite che si terrà oggi. Parole che fanno salire il livello della tensione, già alta per via della guerra tra Russia ed Ucraina.

Secca la replica cinese. "Ci riserveremo di prendere tutte le misure necessarie. Le affermazioni degli Stati Uniti violano severamente l'importante impegno assunto di non sostenere l'indipendenza di Taiwan ed inviano un segnale gravemente errato alle forze indipendentiste taiwanesi", ha dichiarato Mao Ning, portavoce del ministero degli esteri cinese. Parole che fanno la eco a quelle pronunciate a luglio del presidente cinese Xi Jinping: Washington "non giochi con il fuoco" su Taiwan.

Washington parla esplicitamente di un intervento dell'esercito americano nel caso di un'invasione dell'esercito cinese a Taiwan. Una posizione peraltro ribadita già tre volte nel corso del 2022. Taipei esprime "sincera gratitudine" a Biden: "Resisteremo all'espansione ed all'aggressione autoritarie ed approfondiremo la stretta partnership di sicurezza" con Washington ed altri governi allineati sulla stessa posizione.