Dopo l’appello alla creazione di una zona di sicurezza intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia da parte dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), il responsabile dell’agenzia nucleare ucraina Energoatom, Petro Kotyn, ha replicato chiedendo l'invio dei "Caschi blu" delle Nazioni Unite a presidiare il sito produttivo. Intanto oggi un rappresentante del Cremlino incontrerà il direttore generale di Aiea Rafael Grossi, per discutere sul da farsi.

Mosca chiede anche "chiarimenti" sul rapporto dell'agenzia, sebbene non abbia incolpato nessuna delle parti in conflitto per i bombardamenti intorno al sito. Il presidente Vladimir Putin ha dichiarato ieri di fidarsi di Aiea, ma nega la presenza di armamenti e soldati russi all'interno dell'impianto produttivo, ed anzi rilancia le accuse per attacchi missilistici da parte di Kiev.

Dal canto suo l'Ucraina, per bocca del proprio capo dell’ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare, Oleh Korikov, fa sapere di prepararsi al peggio: valuta anche lo spegnimento della centrale, pur preoccupato che possano venire a mancare le riserve di carburante diesel per i generatori di riserva che potrebbe "causare un incidente con danni alla zona attiva dei reattori ed il rilascio di materiali radioattivi".