I vertici della compagnia di bandiera ITA Airways restano al centro dei riflettori a causa delle scelte aziendali. Solo che a storcere il naso non sono solo i sindacati, ma anche i contribuenti che, lo ricordiamo, hanno in mano il controllo del 100% del capitale dell'aviolinea, sostenuto finanziariamente attraverso il ministero dell'Economia e delle finanze (Mef). Le nuvole fosche di addensano questa volta sui servizi maintenance.

Il caso, secondo quanto apprende AVIONEWS, è il seguente: per sottoporre ad operazione Isa (Principio di revisione internazionale) un aereo A-319/100 (marche EI-IMH) del 2004, ereditato dalla ex-Alitalia, ITA Airways ha siglato unilateralmente un contratto di manutenzione con la società tedesca Nayak. Perché il servizio non è stato affidato alle migliaia di lavoratori di Alitalia in amministrazione straordinaria oggi in cassa integrazione a spese dello Stato? 

"L'ombra del connubio tra Alitalia in amministrazione straordinaria ed ITA si fa ancora più spaventosa in queste sere di estate, irrompendo con decisioni scellerate e largamente discutibili su una trattativa già di per sé difficile". "Alitalia in as da parte sua non garantisce i servizi contrattualizzati per assurde motivazioni di carenza di personale, ma nel frattempo decide in maniera unilaterale di applicare la Cigs". La denuncia è messa nero su bianco dai sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Trasporto Aereo, che parlano di una "scandalosa decisione".

Tra l'altro, la decisione di ITA Airways di affidarsi ai servizi di Nayak, che opera anche presso lo scalo "Leonardo da Vinci" di Roma-Fiumicino, costituisce un'interferenza nell'operatività dell'azienda italiana Atitech, che si è aggiudicata il servizio manutenzione dell'ex-Alitalia presso lo scalo della capitale.

Ad AVIONEWS una domanda sorge spontanea: una compagnia di bandiera come ITA Airways dovrebbe forse facilitare la buona riuscita della transizione Alitalia-Atitech (il lettore legga anche Alitalia-ITA Airways) invece che ostacolarla? La risposta è sì. Gli stessi sindacati rilevano come "il contratto di manutenzione già concordato in esclusiva viene minato ancor prima di partire" attraverso un accordo unilaterale con "una società concorrente" siglato nel bel mezzo della trattativa Alitalia-Atitech.